Template-Type: ReDIF-Paper 1.0 Author-Name: Mario Nosvelli Author-Email: m.nosvelli@ceris.cnr.it Title: Distretti e tecnologia: il caso di Lumezzane Abstract: Questo lavoro si propone di studiare lo sviluppo economico e tecnologico del distretto di Lumezzane, riconosciuto come archetipo del modello distrettuale italiano dalla letteratura distrettualista, che attraversa una fasi di profonda trasformazione. Tale trasformazione ha condotto, sia le singole imprese sia il distretto nel complesso, ad adottare nuove strategie produttive e commerciali per far fronte alle mutate condizioni competitive. Le tipicità dovute sia al territorio montano, certo non favorevole alla diffusione delle imprese, sia ad una filiera di specializzazione composita, basata su diversi prodotti in metallo, fanno del distretto di Lumezzane un caso di studio certamente di grande interesse. Una parte consistente del lavoro è dedicata all’analisi dei caratteri strutturali del distretto ed al suo peso relativo rispetto all’economia regionale e nazionale; ciò sembra particolarmente utile per coglierne esattamente punti di forza e di debolezza. Il mutamento più rilevante intervenuto nell’ultimo decennio è di carattere istituzionale, pur con numerose implicazioni di carattere organizzativo e produttivo, e si sostanzia nell’evidenza che le sorti competitive del distretto dipendano in misura sempre maggiore dalle imprese di dimensioni maggiori. Questo trend sottende anche la non facile trasformazione del tessuto competitivo che risulta composto sempre meno da imprese familiari, tipiche del distretto, e sempre più da imprese in forma di gruppo o di società connesse tra loro da legami formali (proprietari, commerciali, di fornitura) che definiscono reti sempre più complesse. Di fatto questo distretto, come molti altri in Italia, sta modificando alcuni degli elementi identificativi e peculiari della natura distrettuale definiti dalla letteratura economica. Un primo elemento è dato dal rafforzamento dei legami produttivi e commerciali con l’esterno del distretto, dal momento che le imprese si inseriscono nelle grandi reti nazionali ed internazionali sopra richiamate che rendono le relazioni intra-distrettuali meno decisive che in passato. Un secondo elemento riguarda il graduale cambiamento dei legami tra imprese che passano da informali – sub-contratto – a formali – gruppi. Il grado sempre più elevato di concorrenza richiede connessioni stabili associate alla capacità di articolare in maniera flessibile funzioni e competenze fra imprese dello stesso gruppo. Un terzo elemento riguarda la difficoltà delle piccole imprese, considerate individualmente, di rimanere cruciali all’interno di queste trasformazioni strutturali, nonostante l’artigianato dimostri ancora buone performance. La mutazione di questi elementi apre questioni di analisi e di policy che riguardano il futuro dei distretti e che richiederanno opportuni approfondimenti. Questo lavoro, oltre agli elementi di criticità, segnala come il distretto di Lumezzane disponga ancora di quel vantaggio competitivo che ha determinato buona parte del successo dei distretti nel corso degli ultimi decenni e che è rappresentato da quelle conoscenze, codificate e tacite, che gli consentono ancora di primeggiare nelle produzioni tipiche della sua specializzazione settoriale. Sembra chiaro, infine, che per il futuro prossimo internazionalizzazione ed innovazione costituiscano le due sfide competitive principali che questo distretto, come tutti gli altri distretti industriali italiani, è chiamato ad affrontare. Keywords: cluster; technology; innovation; human capital; internationalization; productive strategy Classification-JEL: O33 J24 P42 Creation-Date: 2006 File-URL: http://centridiricerca.unicatt.it/cranec_crn0602.pdf File-Format: Application/PDF Number: crn0602 Handle: RePEc:crn:wpaper:crn0602